Il germogliare
䷂屯
7093 La difficoltà di radicarsi: difficile, faticoso, avaro.
Pronunciato Tun: riunire, radunare, ammassare, raggruppare delle truppe alla frontiera.
L’ideogramma deriva dal segno generale delle piante e pone all’attenzione un momento particolare della crescita vegetale.
Il segno generale delle piante, rimanda all’idea del diramarsi in ogni direzione ed è rappresentata simbolicamente da uno stelo e una coppia di giovani germogli. Due elementi sono uniti per formare il nome dell’esagramma: l’uno nella base dell’ideogramma e l’altro in alto: ciò che appassisce sulla terra e ciò che risulta visibile quando ne esce fuori. Ai piedi dello stelo sta un lungo tratto orizzontale che evoca la radice contorta che si sviluppa donando alla pianta un solido fondamento yin sul quale essa si appoggia per cominciare la sua crescita verso l’esterno. Questo sviluppo è rappresentato da una sorta di virgola posta sulla parte alta dell’ideogramma che suggerisce il germogliare e che comincia a svilupparsi a partire da questa posizione. A seconda di come è pronunciato l’ideogramma può prendere due sensi diversi che, però, si accordano nell’evocare il senso di inizio difficile e di radicamento produttivo a lungo termine.
Il carattere si pronuncia anche zhun. Tun raggruppa le idee di fondazione sociale e zhun quelle di difficoltà inerente a tutte le fondazioni. L’espressione tun tian, per esempio, formata dal nome dell’esagramma e dal carattere campi coltivati significa smobilitamento (per le truppe di guarnigione alle frontiere), terre nuove (concesse ai soldati al confine dell’impero). Tale politica, la Cina, continua a utilizzare nelle province di frontiera di Nord Ovest, per esempio in Tibet. La funzione qui rappresentata è l’inizio della crescita che diviene possibile quando le energie precedentemente accumulate, scambiando il loro agire, hanno reso possibile l’aprirsi di un varco. Tradizionalmente il nome di questo esagramma è stato reso con l’espressione difficoltà iniziale, volendo indicare con ciò un momento arduo della crescita.
Zhun Tuan
屯 Zhun – Il germogliare
元亨 yuan heng – originario (e) fluido
利貞 li zhen – armonioso (e) corretto
勿用 wu yong – non agire (funzionalmente)
有攸往 you you wang –avere un luogo dove recarsi (dal presente al passato)
利建侯 li jian hou – armonioso istituire marchesi (nobili che governano in posizione periferica )
L’immagine dell’esagramma invita a raccogliere le proprie forze interiori per ordinare e sistemare questioni che in questo momento iniziale non possono giungere al centro, al nucleo delle cose. All’inizio occorre porre di fronte a se stessi le difficoltà prese separatamente per poter avanzare, da ogni singola situazione, alla risoluzione del problema nella sua complessità generale. Tutto ciò risuona in maniera meravigliosa con il discorso sul metodo cartesiano. Questo si può così, sinteticamente, enunciare: 1) dividi le difficoltà per vincerle 2) procedi dalle cose semplici a quelle più complesse.
Il simbolo di questo esagramma è una radice piena di vitalità, ma non ancora forte, che fa capolino dalla terra. Se ci abbandoniamo all’immaginazione possiamo dire: nascita, rottura dell’uovo, lo yang spinge lo yin, la gabbia, la claustrofobia, lo smarrimento.
Le linee
1 9 all’inizio
磐桓 pan huan non avanzare
利居貞 li ju zhen armonioso risiedere in posizione corretta
利建侯 li jian hou armonioso istituire marchesi (nobili che governano in posizione periferica)
Eccoci all’inizio delle cose. Mentre gli esagrammi Qian e Kun rappresentano gli archetipi principiali che, per così dire, fanno da sfondo a tutte le cose, con l’esagramma Zhun si rappresenta la situazione dell’inizio e di tutte le difficoltà che ogni inizio porta con sé. Questa è la prima linea dell’inizio. Il consiglio è di stabilire una posizione corretta, e di porre confini precisi al proprio territorio. Occorre nominare quel genere di nobili che ha la capacità di gestire questioni di confine. Essi sono capaci sia dal punto di vista militare che diplomatico, avendo a che fare con i barbari che minacciano l’impero, che si agitano oltre il confine. La posizione del tratto è corretta, linea yang in posizione yang. Essa è, inoltre, in relazione, rispettivamente di vicinanza e di corrispondenza con le due linee yin, al secondo e quarto posto, che rappresentano il Prefetto e il Ministro, cioè due figure di servizio, collaborando con le quali è possibile organizzare e stabilizzare la propria posizione. La prima linea, rappresentando il Popolo, allude sempre alla dimensione più immediata dell’Io, cioè a quelle istanze di base che non devono essere viste solamente come istinti e pulsioni, ma anche come bisogni primari attraverso i quali la struttura si organizza e sopravvive.
Dal punto di vista della pratica possiamo pensare al fatto che l’inizio, per chiunque si accosti al Qigong, è sempre rappresentato dalla posizione, shi, cioè dal prendere consapevolezza dei limiti, delle misure, della consistenza del proprio corpo nello spazio vitale che esso occupa. Chi può dire che ciò non sia sorprendentemente inusuale e difficile?
2 9 alla seconda linea
屯如 ru germogliare così
邅如 zhan ru fermarsi così
乘馬班如 cheng ma ban ru montare a cavallo e schierarsi così
匪寇婚媾 fei kou hun gou in nessun modo violare il legame matrimoniale
女子貞不字 nu zi zhen bu zi per una donna corretto non mettere al mondo
十年乃字 shi nian nai zi dieci anni quindi mettere al mondo
All’inizio occorre pazienza, costanza, prudenza. La seconda linea è yin in posizione yin, quindi corretta e in corrispondenza con la prima di cui modera l’impulso iniziale e con la quinta da cui riceve contenimento. Questa linea si trova all’inizio di una serie di tre linee yin, ciò sta a indicare che sarà necessario un tempo non indifferente per realizzare qualsiasi cosa (shi nian dieci anni). Ancora si insiste sul trovare una posizione e sulla inopportunità di agire violando le regole, i legami che ordinano la società, anche se la spinta iniziale ci porterebbe a farlo. Non è questo il momento dell’agire impulsivo. La conquista di nuovi territori non si effettua con fare impetuoso e sconsiderato, ma tenendo conto della situazione e delle circostanze.
3 6 alla terza linea
即鹿 ji avvicinarsi al cervo
无虞 wu yu senza avere cautela
惟入 wei ru vale a dire penetrare
于林中 yu lin zhong avvicinandosi al centro della foresta
君子幾 jun zi ji il maestro interiore proprio all’inizio
不如舍 bu ru she non così dimora
往吝 wang lin (ma) si allontana dall’eccessivo attaccamento
Questo terzo tratto si ritrova isolato, yin, in mezzo a due tratti yin e lontano dai due tratti yang dell’esagramma, dove si manifesta e si canalizza il movimento. La sua è una posizione inadeguata, tanto più in quanto si trova nella posizione del passaggio, dove il governatore della regione dovrebbe poter sostenere il volere e i progetti che vengono dalla capitale, dal potere centrale. Il rischio è quello, allora, di mancare di cautela e di ritrovarsi nel folto di una foresta oscura. Il maestro interiore, la parte più chiara della struttura di personalità, quell’aspetto identificato di sé che può guardare allo spirito e riconoscersi, rinuncia a qualsiasi attitudine impetuosa, si allontana dall’attaccamento e, semmai, muta i suoi piani.
4 6 alla quarta linea
乘馬班如 cheng ma ban ru cavalcare il cavallo (e) ordinare secondo il rango così
求婚媾 qui hun gou mirare a un’alleanza matrimoniale
往吉 wang ji lasciare andare (il passato) (è) favorevole
无不利 wu bu li nulla che non sia armonico
Terzo tratto yin della serie, in posizione corretta e in relazione con i due tratti yang, il ministro può svolgere la sua funzione di comunicazione e cominciare a tessere le tele dei suoi progetti che altro non sono che i progetti imperiali e, quindi, del Cielo. I presagi sono particolarmente favorevoli, l’impazienza e la confusione sono state domate, quindi si deve lasciare il passato, e guardare avanti, ma con un ordine che tenga conto delle priorità.
Dal punto di vista della pratica del Qigong, possiamo pensare a quella fase iniziale del proprio percorso in cui comincia a chiarirsi l’intenzione, non più ottenuta dalle forme di attaccamento che spesso accompagnano la scelta di un sentiero anche e, soprattutto, spirituale. Perché un giorno si realizzino le nozze alchemiche tra anima e spirito e possa avvenire quel riconoscimento che significa divenire stesso, ciò che si è, nella fusione divina, occorre, innanzi tutto, salire a cavallo (con tutto ciò che implica questa espressione) e, da un luogo elevato e stabile, guardare al percorso.
5 9 alla quinta linea
屯其膏 zhun qi gao germogliare la propria essenza
小貞吉 xiao zhen ji nel piccolo (è) corretto il favorevole
大貞凶 da zhen xiong nel grande (è) corretta l’insidia
In questa linea sovrana convergono tutte le componenti che costituiscono l’archetipo della germogliazione. Il solo altro tratto yang dell’esagramma portava la necessità di stabilirsi e stabilire in un momento di iniziale difficoltà ( altro modo possibile di tradurre il carattere zhun). Insieme alla difficoltà si manifesta qui la grande potenzialità di tutto ciò che comincia, una vitalità che chiede di essere sfruttata pienamente. Occorre, è opportuno, scegliere lo yin, il piccolo. Un agire yang, troppo fermo e volitivo, non porterà che allo squilibrio che produce il blocco, all’irrigidimento che non è mai opportuno per il germoglio. Flessibilità, morbidezza, costanza sono le qualità yin, che in questo momento (per colui che genera una V linea mutante nel calcolo di questo dell’esagramma) risulteranno opportune, quindi, vincenti. I frutti arriveranno a suo tempo se i germogli sono sani, robusti, ben curati. E ancora scindere i problemi in piccole questioni, cartesianamente procedere dal semplice, che è essenziale, al composito, che è complesso. La linea yang, si trova qui, in posizione corretta e corrisposta dalle linee del prefetto e del ministro, entrambe opportunamente yin. La fecondità e il favore si offrono, potenzialmente, a ciò che nasce in piccolo.
6 6 in alto
乘馬班如 cheng ma ban ru cavalcare il cavallo (e) ordinare secondo il rango così
泣血漣如 qi xue lian ru versare lacrime di sangue che scorrono calde
Alla II e alla IV linea si fa riferimento al cavalcare o al montare a cavallo, come in questa VI linea. La linea superiore, spesso, però, rappresenta un momento in cui l’energia si inverte e comincia scorrere contro corrente. Ciò che, allora, era un rafforzarsi della posizione iniziale, del germoglio, qui diviene un dimorare che rischia di non portare a frutto le potenzialità insite nel germoglio. Questa VI linea, fanno notare Javary e Faure, è yin in posizione corretta, ma entra in contrasto, per estrema distanza, con la linea iniziale yang. Essa rappresentava il punto focale della ”esplosione” tipica dell’inizio, quando c’è ancora tutta l’energia potenzialmente a disposizione. Qui, invece, ci troviamo isolati e troppo passivi, troppo fermi. L’assenza di formule mantiche, positive o negative, ci invita a venir via di qui.
Zhun Xiang
雲雷 yun lei – Nuvole e tuoni
屯 Zhun – germogliare
君子以 jun zi yi – il maestro interiore usa
經綸 jing lun – norme ( per) regolare
Pare estremamente interessante notare il fatto che, nella sua complessità, l’immagine di questo esagramma possa fare riferimento a qualcosa che viene prodotto dall’agire indiscriminato del cielo e dalla dedizione differenziante della terra. L’unità del cielo e l’infinita molteplicità della terra danno luogo, attraverso le loro qualità di grandezza, intelligenza, attività, da una parte, e rettitudine e cedevolezza, dall’altra, ad una regola che allude al meccanismo della creazione, nel senso del “venire al mondo”[1]. Perché ciò avvenga occorre, anche, che si incontrino le qualità dei due principi fondamentali. Laddove il cielo attraverso la sua potenzialità agisce incontrando l’infinita arrendevolezza della terra, ecco il germogliare delle Diecimila Cose. Il trigramma che forma l’aspetto inferiore di questo esagramma rappresenta proprio il tremore del tuono, simile ad un terremoto che risveglia spaventa ed ispira e, attraverso la sua forza di penetrazione, che feconda lo yin, cioè il terreno materico e biologico, dona vita a un’energia archetipica detta Acqua di Cielo anteriore. Il trigramma inferiore rappresentato, appunto, da Zhen, dà la scossa energetica al trigramma superiore Kan, l’acqua, elemento che permette il nascere e lo svilupparsi della vita. E’ interessante come i due trigrammi si siano scambiati di posto, o meglio, rappresentino un movimento: il tuono, primo figlio del cielo, sprofonda in un movimento discendente verso l’acqua, figlio di mezzo, per suscitare in essa le forme di ogni creatura. E’ chiaro che tutto ciò rappresenta pericolo e confusione, le difficoltà inerenti ad ogni inizio.
Per lottare contro la dispersione e la lentezza tipiche dei momenti di smarrimento non bisogna né lasciarsi vincere dall’esitazione e, quindi, agire con la forza penetrativa del fulmine, né lasciarsi portare dall’impazienza e, quindi, affrontare le rapide profonde attraverso cui i torrenti scorrono nei pressi della sorgente. Evocando, attraverso il suo nome, il dissodamento e la colonizzazione di nuove terre, questo esagramma riguarda le difficoltà caratteristiche di ogni inizio: le noie arrivano tutte nello stesso tempo e quando non si possiede ancora una struttura solida. Occorre, non soltanto vincere l’inerzia e l’impetuosità, ma anche risolvere, contemporaneamente, problemi di differente importanza, non di differente livello. Come è indicato dal testo dell’immagine, è il cavarsela o lo sbrogliarsi da soli l’essenziale accessorio attraverso il quale si potranno gerarchizzare le proprie priorità, determinando, così, una direzione precisa. Dal punto di vista interiore, la situazione richiede un mettersi in moto, l’accendersi di una forza che ecciti all’agire, di un impulso che agiti e faccia sbocciare le cose. Dal punto di vista esterno, occorre prestare attenzione a rischi, cadute e avventure senza riserve che potrebbero precipitare le cose fino a farci scivolare allo sprofondo.
La caratteristica principale della situazione è l’inizio della crescita a cui l’impulso yang dà la forza per cominciare ad aprirsi la strada verso uno spazio che, da pericoloso e instabile, si possa trasformare in un oceano di saggezza e di saper fare. Si fa, inoltre, riferimento a un momento cruciale del concepimento, cioè il momento in cui lo spermatozoo si apre un varco nell’ovocellula. In quel momento, ecco comparire la forza generante e lo spazio dell’apertura attraverso la quale si manifesta la vita. In tale momento la difficoltà e l’incertezza sono enormi e l’unione deve ancora stabilirsi, pur essendosi aperta la porta l’ospite è appena entrato, tutto si prepara a germogliare.
[1] Nel mondo cinese, ma in generale in ogni visione energetica, “venire al mondo” significa la concomitanza di tre fattori che armonizzando tra loro determinano l’individuazione, cioè l’esserci di un individuo. Essi sono: una componente materica, quindi biologica in senso stretto, ad esempio uno spermatozoo e un’ovocellula; una componente evolutiva, quindi una quantità di memoria che prende spazio in un contenitore, un luogo spazio-temporale comunemente detto anima o animazione; una componente originale e originaria che come una luce o uno spirito, soffi nella direzione del riconoscimento di Sé.